fbpx
Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

COS’È L’ERNIA DEL DISCO?

L’ernia del disco intervertebrale, o ernia discale, è il risultato di una dislocazione seguita da fuoruscita di materiale normalmente contenuto nel disco intervertebrale (nucleo polposo), che facendosi spazio tra le fibre lesionate dell’anulus viene a contatto con le strutture nervose contenute nel canale spinale, la dura meninge e/o le radici.

Nel disco normale l’anello fibroso, anulus, costituisce un perfetto apparato di contenimento del nucleo polposo che è al suo interno. Assai frequentemente l’ernia è associata ad una pregressa degenerazione del disco, intesa sia come rimaneggiamento del suo contenuto, che come alterazione e danno delle fibre dell’anulus.

EPIDEMIOLOGIA

Può coinvolgere le porzioni cervicale, dorsale e lombo-sacrale del rachide, con frequenza prevalente in regione lombare/lombosacrale e quindi cervicale; le ernie del disco dorsali sono molto più rare. Se la patologia dell’ernia del disco intervertebrale si manifesta principalmente ai livelli cervicale e lombare, deve molto far riflettere che ruolo giochi la particolare mobilità di queste porzioni della colonna vertebrale.

L’ernia lombare porta a dolore nella zona (lombalgia) e spesso anche alle gambe e, in quest’ultimo caso, viene comunemente indicato come sciatica.
L’ernia del disco lombare si verifica 15 volte più spesso rispetto a quelle cervicali (a livello del collo), ed è una delle più comuni cause di dolore lombare.
I dischi posti tra le prime due vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo), le vetrebre dell’osso sacro e del coccige non possono sviluppare erniazione.
La maggior parte delle ernie del disco si verifica quando una persona è tra i trenta e i quaranta anni, cioè quando il nucleo polposo è ancora una sostanza gelatinosa.
Con l’età il nucleo polposo tende ad “asciugarsi” e quindi il rischio di ernia si riduce. Dopo i 50 o 60, la spondilosi o la stenosi spinale sono le cause più probabili di mal di schiena o dolore alle gambe.

– Il 4,8% dei maschi e il 2,5% delle femmine con più di 35 anni sperimenta la sciatica durante la vita.
– In tutti gli individui, dal 60% all’80% sperimenta mal di schiena durante la vita.
– Nel 14%, il dolore dura più di 2 settimane.
– In generale, i maschi hanno una incidenza leggermente superiore rispetto alle femmine.

CLASSIFICAZIONE

Le ernie possono essere classificate in base a vari criteri:

1) In rapporto alla sede topografica:

– ernia postero laterale del disco compreso tra le vertebre L5 ed S1
– ernia postero laterale del disco interposto tra le vertebre L4 ed L5
– ernia postero mediale del disco interposto tra le vertebre L5 ed S1
– ernia mediana, definita così perché il nucleo del disco fuoriesce appunto a livello mediano.

2) In rapporto al grado di fuoriuscita del nucleo:

– ernia contenuta: quando il disco presenta una sporgenza circoscritta nel canale vertebrale (l’anello è sfiancato ma non completamente rotto)
– ernia protrusa, da non confondere con la protrusione: è una vera e propria ernia, che consiste nello spostamento parziale del nucleo, a livello del midollo spinale, che quindi rompe le fibre dell’anulus e il legamento posteriore, ma lo stesso nucleo rimane, seppur in parte, attaccato al centro del disco nel quale alloggia normalmente.
– ernia espulsa o migrata: quando vi è rottura dell’anello e fuoriuscita nel canale vertebrale di materiale discale.

3) In rapporto all’età dell’ernia:

– ernia matura: si valuta in basa al colore e alla lucentezza del nucleo fuoriuscito dal disco, che nell’ernia matura appare molto ingiallito e opaco.
– ernia immatura: il nucleo è ancora bianco e lucido.

EZIOPATOGENESI

La fuoriuscita del nucleo discale, la porzione più idratata e compatta del disco, è determinata dal cedimento degli strati periferici, da figurare come lamine concentriche (a buccia di cipolla) man mano meno idratate e più fibrose dal centro alla periferia. Tale cedimento avviene di solito nell’ambito di un processo lento degenerativo a carico di tutto il complesso osteo-articolare tra una vertebra e l’altra e quindi dovrebbe coinvolgere fasce di età medio-avanzata.

la vita sedentaria, il sovrappeso e il ripetersi di ripetuti micro o macrotraumi sulla colonna vertebrale può provocare una precoce degradazione di tali strutture anatomiche e quindi portare al manifestarsi clinico anche in età giovanile. La genesi della sintomatologia clinica è dovuta all’estrinsecarsi dell’ernia in una direzione posteriore o postero-laterale alla situazione anatomica del disco intervertebrale, andando così a comprimere e danneggiare le strutture nervose.

La degenerazione e quindi l’ernia del disco sono spesso legati a fattori congeniti genetico-familiari, attivati o rivelati poi da varie cause come stress e traumi vertebrali, protratte posture viziate, distribuzione non uniforme di carichi sulla colonna ed altri. La responsabilità di fattori genetici spiega i moltissimi casi di degenerazioni discali nell’adolescenza.
Il fumo, l’uso eccessivo dell’automobile ed il sovrappeso sono noti fattori favorenti l’usura del disco e quindi la formazione di un’ernia.

SINTOMATOLOGIA

Molte ernie sono asintomatiche. In quelle sintomatiche l’ernia del disco si manifesta clinicamente in relazione:

– alla regione anatomica colpita;
– alla grandezza e alla dinamica della fuoriuscita del materiale discale.

Si hanno dolori vertebrali, cervicali, dorsali o lombari a seconda della sede dell’ernia ed eventuali disturbi da compressione delle strutture nervose (midollo spinale e radici) che si trovano nel canale vertebrale. In generale si distinguono segni di danno radicolare (ossia a carico delle radici nervose impegnate dall’ernia) e segni di danno midollare. Si distingue inoltre una prima fase molto precoce caratterizzata da una sindrome irritativa, sostanzialmente da dolore, e una seconda fase subacuta con manifestazioni deficitarie, ossia di vero danno sensitivo/motorio a carico delle radici nervose e/o del midollo compresso dall’ernia.

Può causare quindi sofferenza radicolare con irritazione/danno a distribuzione nel rispettivo metamero, così come sofferenza midollare, caratterizzata da compressione del primo motoneurone (vie piramidali) con distribuzione a tutto l’emisoma corrispondente al lato della compressione, e sofferenza delle vie sensitive lemniscali, con ipo-anestesia sospesa controlaterale, atassia. Una compressione del midollo spinale da parte di un disco erniato inoltre può determinare un quadro di conflitto vascolare acuto, con danno ischemico centromidollare, o cronico, con comparsa di gliosi reattiva.

Ernie del disco cervicale si osservano più di frequente ai livelli cervicali medio inferiori (C4-C5, C5-C6 e C6-C7), mentre in quelli superiori intervengono molto più di rado. Nel rachide cervicale insieme alle radici nervose presenti ad ogni metamero transita il tratto di midollo spinale con funzioni sensitivo-motorie per tutto il soma.

Alcuni possibili sintomi di un’ernia cervicale:

– dolore cervicale;
– cervico-brachialgia;
– dolori precordiali e scapolari;
– disturbi di sensibilità, motilità, trofismo e riflessi agli arti superiori;
– disturbi di sensibilità, motilità e riflessi agli arti inferiori;
– disturbi sessuali;
– disturbi sfinterici.

Alcuni possibili sintomi di un’ernia dorsale:

– dolore dorsale;
– dolore intercostale;
– disturbi di sensibilità, motilità e riflessi agli arti inferiori;
– disturbi sessuali;
– disturbi sfinterici;

Alcuni possibili sintomi di un’ernia lombare:

– dolore lombare;
– lombo-sciatalgia o sciatica;
– lombo-cruralgia;
– disturbi di sensibilità, motilità, trofismo e riflessi agli arti inferiori;
– difficoltà a stare fermi a lungo in piedi;
– disturbi sessuali;
– disturbi sfinterici.

I segni di un’ernia del disco non sono strettamente specifici ma possono essere dati anche da altre patologie vertebrali o extravertebrali.

La sintomatologia dell’ernia del disco lombare (che è la più frequente) inizia in genere con una lombalgia acuta associata a sciatalgia. Nella maggior parte dei casi si ha la guarigione spontanea, da un minimo di quattro settimane ad alcuni mesi. Nei casi di deficit neurologici (perdita di forza o di sensibilità) si ricorre all’intervento chirurgico (laminectomia) che in genere risolve la sciatica, ma non risolve la tendenza a soffrire di mal di schiena.

Il vero problema dell’ernia del disco non è tanto il singolo episodio, che può guarire, bensì la tendenza alle recidive successive. La probabilità di recidive sembra uguale sia con che senza l’intervento chirurgico.

L’ozonoterapia è una delle terapie conservative più indicate per il trattamento e la cura dell’ernia del disco. È una terapia indolore e non invasiva.

Le nostre sedi
Catania

Viale XX Settembre, 50

Acireale

Via Lazzaretto, 25

I nostri contatti
Telefono

(+39) 392 2367118

il nostro instagram
Privacy Policy Aurelio Guglielmino © 2024. Powered by XeniaSoft SRL