Fino a poco tempo fa non si sapeva molto di questa patologia, ma grazie ai numerosi studi recenti, oggi si hanno maggiori informazioni. Per esempio è stato provato che la fibromialgia colpisce prevalentemente le donne tra i 40 e i 60 anni. Questa malattia comporta ripercussioni sulla vita affettiva e lavorativa delle persone che ne soffrono.

Fibromialgia: cause e fattori di rischio

A oggi non si può ancora dire con certezza quali sono le cause dell’insorgere della fibromialgia. Sono invece stati accertati alcuni fattori che favorirebbero l’insorgere della malattia e dei dolori a essa connessi.

Tra questi fattori troviamo:

  • familiarità. È stato constatato che vi è alta probabilità che i membri della stessa famiglia possano soffrirne. Si ipotizza quindi una predisposizione genetica all’insorgere della patologia
  • predisposizione alle malattie reumatiche autoimmuni
  • eventi traumatici ripetuti, infezioni o malattie. Si è notato infatti che molto spesso questi sono i fattori scatenanti della fibromialgia
  • anche l’eccessivo stress e traumi psicologici, proprio come quelli fisici, possono innescare questa patologia.

Sintomi della fibromialgia

Il sintomo principale della fibromialgia è un dolore diffuso in tutto il corpo non riconducibile a nessuna causa accompagnato spesso anche da disturbi del sonno, cefalea, dolore facciale, rigidità muscolare, crampi alle gambe, sensazione d’intorpidimento, depressione, ansia, problemi cognitivi e della sfera emotiva.

Perché si possa fare una diagnosi di fibromialgia occorre che siano riscontrati questi tre elementi:

  • dolore diffuso nei tender points ovvero parti del corpo che si trovano nei muscoli, nelle inserzioni tendinee o a livello delle prominenze ossee dove il dolore si acutizza
  • presenza dei caratteristici sintomi della fibromialgia
  • durata dei sintomi da almeno tre mesi.

Terapia per la fibromialgia

A oggi non vi è ancora una cura definitiva per la fibromialgia ma visto che chi ne soffre è colpito da molteplici sintomi si procede frequentemente con un approccio multidisciplinare e personalizzato per ogni paziente.

Nel 2017 l’European League Against Rheumatism ha stabilito un percorso che comprende tre fasi per il trattamento della fibromialgia che sono

  • educazione del paziente
  • trattamento non farmacologico
  • trattamento farmacologico

L’educazione del paziente consiste nello spiegare a chi soffre di questa patologia tutte le caratteristiche della fibromialgia, una malattia molto fastidiosa e che spesso chi ne soffre fa fatica ad accettare la situazione.

I trattamenti non farmacologici sono davvero molto importanti. Viene consigliato al paziente di affiancare dell’attività fisica aerobica regolare, volendo da svolgere anche in acqua, terapia naturali che possano contrastare il dolore e l’infiammazione causato da questa patologia.

Tra le terapie non farmacologiche più efficaci troviamo l’ozonoterapia che grazie alle sue proprietà antidolorifiche e antiinfiammatorie aiuta ad annullare o alleviare i sintomi della fibromialgia consentendo ai pazienti di riappropriarsi della loro quotidianità.

trattamenti farmacologici sono invece consigliati solo quando i trattamenti non farmacologici non riescono a regredire i sintomi della fibromialgia.